“Non serve la vottoria, è ora di fermarsi”
Rybakov “abbraccia” il Papa: il primo obiettivo per tutti? Mettere fine allo spargimento di sangue
Avvenire, 28.03.2024
Raffaella Chiodo Karpinsky
Il presidente del partito Yabloko:”La Russia è sempre stata, è, e sarà uno Stato europeo. Sia geograficamente che culturalmente Nessuno può negarlo, il nostro destino è di stare insieme”
D In un vostro comunicato stampa esprimete dubbi sui risultati delle elezioni.
R Sì, diverse migliaia di rappresentanti del nostro partito sono membri delle commissioni elettorali distrettuali di livello inferiore (dove si vota direttamente). Ma il sistema in Russia è ormai strutturato in modo tale che tutte le decisioni vengono prese in anticipo. Se nella tua lista di candidati ci sono Putin e altre tre persone che occupano esattamente la stessa posizione politica e che lo sostengono attivamente a che servono le violazioni?
D Cercate di avvicinare i giovani alla politica e andate alle elezioni locali con lo slogan “PER LA PACE”?
R Il compito principale di Yabloko è preservare la speranza delle persone per il futuro. “Yabloko” è il partito del futuro europeo della Russia. Siamo l’unico gruppo organizzato di persone rimasto in Russia che difende la pace e la libertà, i diritti umani e le normali relazioni di buon vicinato con altri paesi. Stiamo facendo tutto il possibile per unire le persone che in Russia rifiutano l’aggressività, la rabbia, il nazionalismo e il populismo. Non so quanto questo sarà chiaro ai lettori europei, ma il fatto stesso che le persone nei nostri uffici possano incontrarsi, parlare, discutere, progettare il futuro è già una cosa enorme per il futuro.
D Cosa direbbe alla società civile e ai media occidentali?
R L’Europa può contribuire notevolmente a un futuro migliore per il nostro Paese. Fare della vita in Europa, della politica europea, affinché ogni russo possa dire –“guarda, i valori europei, il rispetto dei diritti delle persone – portano a una vita migliore per tutti.” La crescita dei sentimenti nazionalisti ed estremi e del populismo in Europa ritardano non solo un futuro migliore per l’Europa stessa, ma anche per la Russia. Non sono gli europei che possono aiutarci a realizzare cambiamenti interni positivi, lo dobbiamo fare noi. Migliorare la vita delle persone in Europa è una questione importante per il nostro futuro comune.
D Siete gli unici a chiedere la tregua e di tornare al tavolo negoziale. Vi hanno risposto?
R Come puoi vedere, lo spargimento di sangue continua. Non ci sono ancora novità. Ma se torniamo alla domanda precedente, allora il passo più grande contro la repressione sarà la pace e la fine della perdita di vite umane. Non una sorta di “vittoria”, ma la fine della perdita di vite umane nello spargimento di sangue tra Russia e Ucraina. La vittoria non è più possibile: se nel 20 ° secolo, dopo due guerre mondiali, i politici non sono stati in grado di risolvere il conflitto senza armi, allora tutti hanno già perso. Dobbiamo fermarci.
D Serve il dialogo tra società civile, movimenti politici russi e occidentali?
R Ci sono diverse ragioni importanti per questo dialogo. In primo luogo, la Russia è sempre stata, è e sarà uno Stato europeo. Sia geograficamente che culturalmente. Nessuno può fare nulla al riguardo. Il nostro destino è stare insieme. Sì, stiamo attraversando uno dei periodi più difficili nelle relazioni. Ma passerà. Ora è importante continuare la comunicazione e il dialogo tra le persone. È importante capire che le persone in Russia si trovano in una situazione estremamente difficile e incolparle di vivere in Russia e di non essere in grado di cambiare la situazione è ingiusto. Se ammettiamo che in Russia esiste un rigido regime autoritario, allora dobbiamo ammettere che è molto difficile per le persone viverci. Diciamo che è assurdo incolpare la gente di Tallinn, Vilnius e Riga per il fatto che nel 1979 o nel 1980 in queste repubbliche URSS non ci furono manifestazioni di massa contro l’introduzione delle truppe in Afghanistan. E solo 9 anni dopo, nell’agosto del 1989, quasi due milioni di persone si unirono e formarono la Via Baltica, che divenne uno dei simboli della resistenza non violenta e della libertà dei paesi baltici. E la base per un futuro comune è la vita umana. Ecco perché chiediamo ai politici e ai cittadini europei di fare tutto il possibile adesso per fermare la perdita di vite umane.
D Quali potrebbero essere le conseguenze dell’attentato del 22 marzo?
R È troppo presto per parlare di come ciò sia diventato possibile e di quali saranno le conseguenze. Sfortunatamente nessuno di noi è al sicuro, basti ricordare il Bataclan di Parigi nel 2015. Il terrorismo è davvero una delle sfide principali che l’umanità deve affrontare. Se riusciremo a superare questa piaga, non lo so. Ma so che il terrorismo può essere contrastato solo da tutti i nostri paesi insieme. Nessuno può combattere questo male da solo.
Posted: April 1st, 2024 under Freedom of Speech, Human Rights, Russia-Eu relations, Russia-Ukraine relations.